lunedì 1 febbraio 2016

Worm wars: la minaccia strisciante

Le protagoniste di questo articolo sono creature dall'aspetto inusuale, spesso con colorazioni appariscenti e con caratteristiche biologiche che sembrano uscite fuori da un'indagine di Fox Mulder. Si tratta di planarie terrestri, una famiglia di planarie sconosciute ai più, ma di grande importanza ecologica.


Sono gli unici vermi piatti terrestri a non condurre una vita da parassita e pur avendo colonizzato la terra centinaia di milioni di anni fa, mancano ancora di meccanismi per conservare l'acqua [1]. Proprio per queste limitazioni vivono in ambienti umidi tendono a rimanere nascoste durante il giorno per poi emergere di notte quando l'umidità relativa è più alta.

Grazie a particolari sensori possono
captare e seguire i segnali chimici del
muco di prede come gasteropodi.
E' proprio nel suolo, sotto a sassi e tronchi, che trovano le loro prede, invertebrati come lumache, chiocciole, lombrichi, isopodi, larve di insetti e altre planarie [2]. Le planarie terrestri cercano, catturano e attaccano prede anche ben più grandi di loro, grazie a forza fisica, muco adesivo, l'azione della faringe e secrezioni digestive che vengono riversate sulla preda.
Le stranezze non finiscono qui. Sono in grado di riprodursi sessualmente, accoppiandosi e producendo uova, oppure in modo asessuato. Da un individuo infatti possono originarsi più individui sia in maniera "volontaria" che in seguito al danneggiamento del corpo. Se la planaria viene tagliata in quattro frammenti da ognuno di essi si riformerà un nuovo individuo.

Foto da Wikipedia 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e iNaturalist 123.

In tutto il mondo sono state introdotte almeno 36 specie di planarie terrestri, tra le più invasive troviamo Platydemus manokwari, Arthurdendyus triangulatus, Bipalium kewenseBipalium adventitium e Dolichoplana striata [3].

Platydemus manokwari.
Fonte PeerJ.
Platydemus manokwari specie fino a poco tempo fa confinata nella regione Indo-Pacifica è stata trovata anche in Europa [4] e ancora più recentemente negli USA [5].
I molluschi terrestri sembrano rappresentare le prende principali, ma è stato osservato cibarsi anche di lombrichi, artropodi, nemertini e altre planarie. Può quindi avere un impatto diretto o indiretto sulla fauna sia arborea che del suolo e in minor parte anche semi-acquatica.
Nella nelle isole dell'Oceano Pacifico viene utilizzato come agente di controllo biologico per la chiocciola africana gigante (Achatina fulica), anch'essa specie aliena invasiva.
Dove introdotto ha esercitato forti impatti negativi sulla biodiversità di gasteropodi nativi, in molto casi anche specie endemiche. Inoltre la sua presenza può avere ripercussioni a cascata anche su vertebrati che dipendono dagli invertebrati del suolo.

Arthurdendyus triangulatus.
Fonte iNaturalist.
Arthurdendyus triangulatus invece è considerata nociva per l'orticoltura cibandosi principalmente di lombrichi. E' originaria della Nuova Zelanda ed è stata introdotta in molti paesi, tra cui nel 1963 in Irlanda del Nord. Qui la sua presenza è stata correlata con la scomparsa di lombrichi nativi e di talpe dai terreni agricoli.
A causa della perdita di produzione agricola è stato stimato un impatto potenziale di 10 milioni di sterline (circa 13 milioni di euro) all'agricoltura scozzese.
La riduzione di lombrichi può portare anche alla riduzione della qualità degli spazi verdi e quindi avere ripercussioni sul benessere dell'uomo [6].




Bipalium kewense.
Fonte Flickr.
Tra le specie più comuni e appariscenti troviamo poi Bipalium kewense e B. adventitium, entrambe quasi a distribuzione cosmopolita.
In entrambe le specie un recente studio ha evidenziato la presenza di tetrodotossina (TTX), rappresentando quindi i primi invertebrati terrestri ad produrre questa potente tossina [7]. Questa è presente sia nel corpo degli individui che nelle loro uova, probabilmente con funzione difensiva.
Entrambe le specie appartengono ai Bipaliinae, tutti i rappresentanti di questa sottofamiglia hanno infatti la testa ha forma di martello, dove sono posti molti canali chimici per poter seguire le prede.
Un genere molto vicino al genere Bipalium è stato recentemente riportato anche per l'Italia e per la Francia. Si tratta di Diversibipalium multilineatum ed è la prima volta che questo genere viene trovato in Europa [8]. Rappresenta inoltre la prima popolazione di planarie aliene individuate in Italia, in passato erano solo stati intercettati in serre alcuni individui di Bipalium kewense.
Sia le specie del genere Bipalium che Dolichoplana striata sono considerate voraci predatori di lombrici. Per quanto riguarda D. multilineatum le conoscenze sulla sua biologia ed ecologia sono scarsissime ma sono da supporsi simili a quelle dei Bipalium.

Quando non vengono introdotte volontariamente (e stupidamente) per la lotta biologica, questi organismi riescono ad attraversare continenti principalmente all'interno di materiale da giardinaggio, come piante, vasi e terriccio.

In Italia esistono planarie terrestri autoctone, ma sono specie che passano maggiormente inosservate per via della colorazione e dalla moderata rarità.
Al momento anche per quanto riguarda le specie introdotte si sa ben poco, ma si è ancora al primo strato di terra e molte novità arriveranno in futuro, purtroppo non positive.


Il Giappone anche con le planarie terrestri regala al mondo dei capolavori.
Foto da 1,2,3.

Bibliografia:

[1] Kawaguti S (1932) On the physiology of land planarians. Mem. Fac. Sci. & Agr., Taihoku Imp. Univ., Formosa, Japan 7: 15–55.
[2] Sluys, R. (1999) Global diversity of land planarians (Platyhelminthes, Tricladida, Terricola): a new indicator-taxon in biodiversity and conservation studies. Biodiversity & Conservation, 8(12), 1663-1681.
[3] Álvarez-Presas M, Mateos E, Tudó À, Jones H, Riutort M. (2014) Diversity of introduced terrestrial flatworms in the Iberian Peninsula: a cautionary tale. PeerJ 2:e430. DOI: 10.7717/peerj.430
[4] Justine J, Winsor L, Gey D, Gros P, Thévenot J. (2014) The invasive New Guinea flatworm Platydemus manokwari in France, the first record for Europe: time for action is now. PeerJ 2:e297. DOI: 10.7717/peerj.297
[5] Justine J, Winsor L, Barrière P, Fanai C, Gey D, Han AWK, La Quay-Velázquez G, Lee BPY, Lefevre J, Meyer J, Philippart D, Robinson DG, Thévenot J, Tsatsia F. (2015) The invasive land planarian Platydemus manokwari (Platyhelminthes, Geoplanidae): records from six new localities, including the first in the USA. PeerJ 3:e1037. DOI: 10.7717/peerj.1037
[6] van Ham C, Genovesi P & Scalera R (2013) Invasive alien species: the urban dimension, Case studies on strengthening local action in Europe. Brussels, Belgium: IUCN European Union Representative Office.
[7] Stokes AN, Ducey PK, Neuman-Lee L, Hanifin CT, French SS, Pfrender ME, D Brodie III ED, Brodie Jr ED (2014) Confirmation and Distribution of Tetrodotoxin for the First Time in Terrestrial Invertebrates: Two Terrestrial Flatworm Species (Bipalium adventitium and Bipalium kewense). PLoS ONE 9(6): e100718. DOI: 10.1371/journal.pone.0100718
[8] Mazza G, Menchetti M, Sluys R, Solà E, Riutort M, Tricarico E, Justine J-L, Cavigioli L & Mori E (2016) First report of the land planarian Diversibipalium multilineatum (Makino & Shirasawa, 1983)(Platyhelminthes, Tricladida, Continenticola) in Europe. Zootaxa, 4067(5), 577-580. DOI: 10.11646/zootaxa.4067.5.4

Nessun commento:

Posta un commento