venerdì 7 novembre 2014

Quando vespa è arte

La costruzione di strutture in natura è ben diffusa e sono ben pochi quelli che si soffermano a pensare come faccia un animale a costruire tali strutture.
Giusto per citare Richard Dawkins:
Provate a immaginare i titoli di giornali se un biologo marino scoprisse una specie di delfini che tessono grandi e complesse reti da pesca con un diametro di venti delfini! Eppure diamo per scontate le ragnatele, considerandole come un fastidio in casa piuttosto che come una delle meraviglie del mondo.

da Il gene egoista, Richard Dawkins


Come le ragnatele anche i nidi di vespe rappresentano un fastidio che si ripete ogni anno in primavera.
Prima di scacciarle fermatevi ad osservare la perfetta geometria del nido. Il materiale della costruzione varia molto nelle varie specie, non solo vespe ma anche nelle api.
Le vespe muratori del genere Sceliphron sono in realtà api (appartengono infatti alla superfamiglia Apoidea e non Vespoidea) e costruiscono nidi utilizzando del fango, all'interno delle quali le larve crescono cibandosi di ragni paralizzati.
Celle di Sceliphron spp.

Concentriamoci sui nidi di cellulosa, in Italia costruiti da varie specie di Vespidi appartenenti ai generi Vespa, Vespula, Dolichovespula e Polistes.
Gli altri generi distribuiti un po' in ogni dove nel mondo non lasciano freno alla fantasia, prime fra tutte le Stenogastrinae, una sottofamiglia di vespe del sud-est asiatico che costruiscono nidi alquanto bizzarri.

Nido di Eustenogaster calyptodoma, Malaysia.
Photo by Bernard Dupont.

Tornando alle specie autoctone, veniamo al vero scopo di questo articolo: mostrare come, con un po' di colori e fantasia, queste costruzioni possano apparire artistiche anche ai meno amanti degli insetti.
Di seguito potete vedere una piccola colonia in fondazione di Polistes dominula. La specie ha un interessante repertorio comportamentale, molto ben studiato, ed è utilizzata come specie modello per studi sull'evoluzione dell'eusocialità.
Questo nido è stato trovato con due fondatrici a metà Aprile, poi purtroppo una di esse è deceduta.

Polistes dominula in fondazione.

Agli individui posti in cattività è stato fornito cibo e carta per la costruzione del nido, dapprima solo gialla, poi colorata.







Un'operaia da poco sfarfallata rimane ancora rintanata nella cella.


In alto è possibile vedere alcune uova deposte da poco.

In basso a sinistra si vedono due vespe mentre fanno la trofallassi.


A destra alcune larve si espongono all'esterno delle celle.

Photo © Mattia Menchetti, some rights reserved.

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